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In mancanza di sonno

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Il disotto della tuta

di sopra una camicia

di che mi preoccupo se non sono felice?

allacciare le scarpe non è impresa da poco

se non ti funziona una mano

la scusa del barbiere per uscire di casa

ma la barba non si tocca

serve a mascherarmi il viso

eppure tengo un diario al contrario

che lo leggano tutti e anche se ridono

tra le righe mi nascondo e non mi prenderanno

approfitto della sospensione dal trattamento

come del sole del mattino

per vedere meglio le cose da lontano e da vicino

stagliarsi su uno sfondo

fatto di medicine che mi rallentano il pensiero

mi aiutano ad ingrassare e a tenermi lontano dal bordo

come mi laverò domani la parte lontana del corpo?

assolutamente non voglio puzzare

è da un po' che tengo nuovamente all'igene personale

ci sono situazioni peggiori chi lo mette in dubbio

e anch'io nel mio piccolo

di dubbi ne ho di migliori

quale dio non esiste se chiunque può pensarne uno?

riuscirò mai a ritrovare un lavoro?

per non parlare dell' amore 

che è poi quello che facciamo tutti

ogni volta che respiriamo

ho letto delle cose che mi hanno addolcito

e ringrazio chi le ha scritte per averci messo il cuore

che poi è la prima cosa se vuoi comunicare

"che poi" mi piace tanto perchè da vita a un seguito

senza porsi tante domande sul passato

dolce è l'aria stanotte nella mia stanza

passa senza sforzo dalla finestra aperta 

ai miei polmoni lenti in ritardo sullo scopo

chimicamente tagliare gli alti e i bassi del mio sentire

me lo chiamano equilibrio

questi dottori del pensiero

terranno conto dell'anima e del suo destino?

me ne accorgo sempre meno

e posso credere a tutto

perfino che lei mi abbia amato per qualche secondo

quando ci siamo incontrati di lato piegando lo spazio

mi è crollato il mondo addosso 

un piccolo schianto e non so spiegarlo

il dolore di un rifiuto negato silenzioso e protratto autoinflitto in parte

come mi piace fuggire senza essere un codardo letterale

è stata lei la prima a rendersi conto

che non fossi del tutto normale

e se ci penso oggi mi viene da ridere

che non fosse affatto preoccupata 

di avere una matto nel suo letto

lo sapeva che ero innocuo forse lo intuiva

o ero stato io a dirle

che non avrei  mai potuto farle del male?

non ricordo cosa importa

tempo dopo sono diventato così pericoloso

da farmi paura da solo nel vero senso della parola

fuori controllo o sotto l'influenza di uno sciame di voci

pronto a buttarmi in un fiume a Londra

o di commuovere mezza Spagna

facevamo certi discorsi io e le voci

che non basterebbero cento Bibbie per raccontarli

in altri tempi mi avrebbero creduto posseduto

che in un certo senso non è un termine poi così sbagliato

una delle voci mi disse che mi avrebbero fatto esorcizzare

dei Testimoni hanno chiesto a dei miei amici

se avessi partecipato a dei riti satanici o una cosa nel genere

mentre versavo in pessime condizioni su un lettino d'ospedale

con le vene tagliate

una cosa la posso dire a riguardo

ho creduto di parlare a Lucifero come a un fratello

ma forse l'ho confuso con un'anima immortale

che voleva aiutarmi a dimagrire

a diventare più forte a emanciparmi da una sorte altrimenti miserabile

secondo i suoi canoni

certe cose non le posso raccontare mi è stato vietato

altre fanno così ridere ma andrebbero dette alla diretta interessata

cosa che ovviamente non accadrà mai

c'è un lato comico in questa patologia mentale che è innegabile

se hai la forza di ripensare a certi avvenimenti 

col senno ritrovato

il grado di verità di quello che dico è emancipato dal giudizio

non ci fosse stata mia madre ad averne tanto

non so dove mi troverei adesso

i fratellicugini gli amici e le amiche di sempre

a sopportare questo peso senza sforzo apparente

mi credono guarito ma non si guarisce mai

ci si cura per tutta la vita.

 

 

 

 Adielle - 18/07/2013 23:10:00 [ leggi altri commenti di Adielle » ]

Ciao Loredana, spero di riuscire a controllare altri deliri!
Un caro saluto.

 Loredana Savelli - 18/07/2013 15:41:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

E’ un delirio lucidissimo e controllato. Una delle definizioni di poesia che ho fatto mie è appunto: delirio controllato.
Ciao!!

 Adielle - 18/07/2013 15:10:00 [ leggi altri commenti di Adielle » ]

Cristina è un piacere ritrovarti ancora, altro che timore nel commentarmi! Ma se le tue parole mi insegnano sempre qualcosa di nuovo
come la speranza di poter essere validi nel reciproco scambio d’emozioni. Poi l’augurio che mi fai lo tengo in un cassetto non si sa mai.
Un milione di grazie!
Un saluto affettuoso.

 Adielle - 18/07/2013 14:53:00 [ leggi altri commenti di Adielle » ]

Cristiana forse ho un po’ esagerato.
Ciao un caro saluto.

  Cristina Bizzarri - 18/07/2013 13:08:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Il timore di commentarti. Perché una sensibilità come la tua potrebbe pensare che uno lo faccia perché è sentimentale. A me in terapia, tant anni fa, Fiammetta (nomen omen) mi aveva detto che in me (nella mia tipologia, anche se lei non ha
detto così), c’ è un lungo percorso tra la mente e il cuore. Per questo scrivo qui, perché la scrittura è - anche - terapia, e in me congiunge le mie due parti a volte lontane, mi fa sentire bene, unita, in armonia con. E la poesia-confessione ha secondo me un immenso valore: umano, artistico, spirituale. Come fai a scrivere, se non ti confessi? (andare a cercare etimologia). Mi piace la tua scrittura sofferta e intensa, le riflessioni e le emozioni che (in me) scatena. Ti auguro di pubblicare un libro - cartaceo e non - come diario di un percorso, journal intime e riflessione poetico-filosofica. Al di là delle immedesimazioni e proiezioni, ti trovo valido. E sto usando la mente, ora, solo quella ...
;-)

 Cristiana Fischer - 18/07/2013 09:46:00 [ leggi altri commenti di Cristiana Fischer » ]

"per non parlare dell’ amore/che è poi quello che facciamo tutti/
ogni volta che respiriamo" ah sì

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